Pollice verso per Massimo Stellato: “non saremo i vostri sindacalisti”

09/05/2014

taranto
Un vecchio adagio recita: “Intelligenza: quando ti accorgi che il ragionamento del tuo principale non fila. Saggezza: quando eviti di farglielo notare.”Qualche giorno fa ho avuto modo di incontrare il candidato di Scelta Europea Sud Massimiliano Stellato, Assessore al Decentramento del Comune di Taranto, eletto consigliere UDC, poi passato al Centro Democratico. Già questo basta a manifestare la natura al quanto “ballerina” del politico ionico.

Ore 12:00 Giunto nella sala conferenza al secondo piano dell’Hotel Plaza, su Via D’Aquino, a Taranto, è lui, seduto al tavolo dei relatori, a salutarmi per primo con un sorriso. Ci conosciamo da lungo tempo, per via del fatto che il Comune di Taranto ha da sempre patrocinato le iniziative socio-culturali promosse dall’Associazione Culturale Hermes Academy Onlus, di cui sono presidente.

Ore 12:55 Al termine della conferenza mi introducono a lui e all’onorevole Bruno Tabacci (di cui ho già ampiamente parlato in un precedente resoconto), con la solita frase di rito, che sempre mi provoca un senso di estraneità: “Lui è Luigi Pignatelli, un grande operatore culturale, attore, scrittore, etc. Fa tantissimo per questa città!” Il mio imbarazzo stavolta dura poco, smorzato da Stellato che, con fare molto amichevole, interviene: “Lo conosco bene!” Gli chiedo se posso fargli qualche domanda e l’assessore, accomodante come pochi, mi offre la propria disponibilità. Ma prima deve dedicarsi ad alcuni sostenitori; impiegherò questi minuti per interloquire con Tabacci in un’altra saletta.

Ore 13:10. Conclusosi il faccia a faccia con l’uomo del nord, nella saletta sopraggiunge Massimiliano Stellato, al quale Tabacci, dopo avermi lanciato un ultimo sguardo di disprezzo, sussurra qualcosa nell’orecchio. L’atteggiamento dell’assessore muta. Ci accomodiamo su un divanetto. Gli chiedo se è possibile filmare la nostra chiacchierata e lui si dimostra contrariato. Gli chiedo di registrare l’audio, si oppone, con garbo, anche a questo. Inizio a percepire tensione nell’aria. Gli regalo una spilletta, corredando il gesto con una breve spiegazione della campagna “A far l’Europa comincia tu!”. La accetta, ma non la indossa. Il suo sguardo sembra comunicarmi: “Ti prego, Luigi, lo sai che ti stimo e proprio per questo, ti imploro, non mettermi nei guai.” Gli chiedo delucidazioni in merito agli sviluppi dell’apertura del registro delle coppie di fatto. Mi risponde, turbato: “Il registro di fatto si farà.” Lo incalzo: “Quando? La mia associazione ha avanzato la proposta per la sua apertura un anno e mezzo fa. Ma nessuno ci ha ascoltati. Poi 5 mesi fa, il capogruppo del PD in sede di consiglio comunale ha avanzato la medesima proposta, a cura della segreteria provinciale del partito.” Interviene: “Scrivi questo…” e inizia a sillabare, quasi fosse una poesia imparata a memoria: “Siamo favorevoli a riconoscere i diritti di tutti i cittadini, intendendo pari…” Si interrompe “Aspetta, devo andare ad avvisare alcune persone che mi stanno aspettando.”
Torna, si siede alla mia sinistra e riprende la filastrocca dall’incipit: “Siamo favorevoli a riconoscere i diritti di tutti i cittadini, intendendo pari… no, intendendo al pari ciascuno di essi. Certo [è, ndr] che non ci ergiamo a sindacalisti…” Sorrido e, immediatamente, mi scuso: “Scusa se sorrido, ma il tuo capolista ha usato la stessa espressione.” “Quale?” “Sindacalisti.” Riprende, senza battere ciglio: “Sindacalisti di una parte soltanto di una parte di essi.” Il candidato è chiaramente turbato: lo sviluppo della proposizione non è affatto fluente, balbetta, inizia a sudare. Per lui si tratta di un argomento scottante.

Gli chiedo se è a conoscenza della piattaforma Come out di ILGA. Con l’espressione di un bimbo scoperto con la manina nel barattolo della marmellata, mi risponde che non sa cosa sia. Gli lascio un cartaceo “affinché tu te la possa studiare con calma.” Mi lascia il suo numero di telefono e mi dice: “Chiamami quando vuoi.”

Personalmente non credo che Massimiliano Stellato sia una persona cattiva, anzi, mi fa tenerezza. Ma ho la convinzione che debba obbedire ai piani alti. E chi impera al vertice del suo partito non ha affatto a cuore i diritti della comunità LGBTI.

N.B. Il Comune all’interno del quale Stellato riveste il ruolo di Assessore ha, appena saputo dell’affiliazione all’Arcigay, preso le distanze dall’Associazione Culturale Hermes Academy Onlus e, malgrado le richieste, non ha mostrato alcuna volontà di entrare nella rete RE.A.DY né collaborazione nell’organizzazione della Settimana contro l’Omofobia, negandoci, per giunta, l’utilizzo di sedi istituzionali.

Per ora, Arcigay Taranto sconsiglia il candidato di Scelta Europea Massimiliano Stellato.

(Intervista realizzata da Luigi Pignatelli, Presidente Associazione Culturale Hermes Academy Onlus – Arcigay Taranto)

Luigi Pignatelli, Massimo Stellato, Scelta Europea, sud,