Camilla Seibezzi, l’attivista rainbow nella Lista Tsipras

22/05/2014

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I”mpedire agli altri di vedere riconosciuti i propri  diritti, non si chiama più opinione, si chiama censura”: Camilla Seibezzi non ha dubbi sulle battaglie per i diritti delle persone lgbti. Candidata europarlamentare per la lista Tsipras nel Nord Est, si è distinta per la sue battaglie nel comune di Venezia che hanno portato ad una piccola rivoluzione, contagiando molti altri comuni, e che le sono costate addirittura minacce di morte.  Arcigay Verona-Pianeta Urano l’ha incontrata per la campagna Arcigay “Comincia tu”:

Recentemente ha suscitato, nel bene e nel male, molto clamore mediatico la vittoria di Conchita Wurst all’Eurovision Song Contest 2014. Il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri commenta su Twitter così: “Questa Conchita è ignobile ed è vergognoso il coro mediatico che solleva, che schifo”, e risponde a Selvaggia Lucarelli con un altro Twitter: “Conchita spettacolo orribile”. Cosa risponderebbe al Senatore Gasparri?.

“Che Conchita è un trionfo e sarà un trionfo ancora più grande quando avremmo queste persone in Parlamento. Io mi auguro questo, e come ha detto molto bene Claudio Rossi Marcelli in un suo articolo, la vittoria vera sarà quando anche i transessuali saranno in Parlamento”.

Forti polemiche hanno suscitato le sue iniziative come delegata ai Diritti civili e alla lotta alla discriminazione nel Comune di Venezia. Recentemente il terreno scolastico è stato nuovamente campo di discussione per la vicenda denunciata dalle associazioni cattoliche “Giuristi per la vita” e “Pro vita Onlus” nei confronti di due insegnanti del Liceo Giulio Cesare di Roma rei di aver suggerito la lettura del libro “Sei come sei” di Melania G. Mazzucco. Sebbene il Ministro Stefania Giannini, ministro della Pubblica Istruzione, si sia schierata a favore degli insegnanti e della scuola, Il sottosegretario Gabriele Toccafondi (NCD) rassicura radio vaticana parlando di battaglia ideologica, rassicurando che verrà aperta un’istruttoria sulla scuola. Questo signore si è inoltre vantato di aver bloccato la distribuzione agli insegnanti del libretto contro l’omofobia dell’Unar. Cosa si sente di dire a Toccafondi riguardo alle sue prese di posizione?

“Le sue prese di posizione sono paleolitiche e di fatto sono una vera e propria censura. Quando un’opinione è il modo per impedire agli altri di raggiungere dei diritti, non si chiama più opinione, si chiama censura. Questo è quello che sta accadendo in Italia e in tutte le amministrazioni, fino al Ministero, come nel caso della Mazzucco e del liceo romano, ma come a Torino è successo con le schede contro l’omofobia, come a Venezia si è cercato di fare contro le fiabe contro ogni discriminazione distribuite negli asili. Questi sono tutti tentativi di censura della lotta contro l’omofobia. Si dice sempre che in relazione alle larghe intese bisogna sempre far contenti tutti, ed accontentare le diverse sensibilità: ma quando un giovane su quattro in Europa, dai 16 ai 24 anni, muore o si suicida per omofobia, allora non si tratta di diversa sensibilità, ma si tratta di indifferenza, ed è proprio questa indifferenza che va combattuta,  senza se e senza ma”.

La stessa vicenda ha fatto commentare in modo colorito anche l’europarlamentare di FI e candidata come lei per le Europee 2014 Iva Zanicchi, che commenta: “Vergognati, schifosa! Far leggere a ragazzi di 13-14 anni certe cose. Per fortuna che non c’era mia nipote, sennò quella lì la sistemavo io. La testa gliela mettevo… So io dove. Avete presente i tori? Così le passava la voglia di parlare di sesso ai ragazzini. Quella cosa dolciastra gliela vomiterei in bocca. E poi gliela farei ingoiare. Insieme al mio vomito.”. Cosa ne pensa di un certo modo di esprimersi di persone che ricoprono alte cariche politica quando trattano di certi temi?

“Credo non siano degni di ricoprire certe cariche politiche, credo che la volgarità non vada mai premiata con l’elezione, tantomeno di un parlamentare. Credo soprattutto che Iva Zanicchi non abbia letto alcun libro, altrimenti non si esprimerebbe così”.

Secondo lei come mai la Sig.ra Zanicchi, e non solo, hanno reazioni così forti quando vengono trattati questi temi?

“Evidentemente non li conoscono, per tanto non possono nemmeno capirli. E poi credo davvero che ci sia  una dose di ignoranza nel voler giudicare dei libri senza averli mai letti. Il libro della Melania Mazzucco è un bellissimo libro che secondo me può far ben comprendere quale sia il tipo dell’orientamento affettivo, e non solo sessuale della popolazione, e parliamo di un 10% della popolazione italiana ed Europea. E quindi come dire, è inutile usare queste volgarità per fermare questi diritti civili che inevitabilmente ed inequivocabilmente dobbiamo conquistare”.

Nella giornata mondiale contro l’omofobia il Premier Renzi commenta su Twitter: “Giornata mondiale contro omofobia. C’è ancora molto da fare, anche in Italia”. Nichi Vendola gli risponde “Caro Renzi, sì, c’è molto da fare: cacciare il partito degli omofobi e dei sepolcri imbiancati dal tuo governo e maggioranza”; mentre la presidente della camera Boldrini twitta:” La politica ancora indietro in materia di diritti civili”. Crede che Renzi si muoverà per combattere l’alta omofobia che caratterizza il nostro paese o le sue rimarranno solo parole?

“Credo rimangano parole ed è chiaro dal fatto che sono i suo sottosegretari, all’interno dei suoi ministeri, che hanno bloccato i libri contro l’omofobia, al MIUR che sono state le schede da Torino, che è nato questo movimento delle “Sentinelle in piedi” mai veramente contrastato, mai delle dichiarazioni chiare ed univoche sul fatto che se gli omosessuali e transessuali non sono malati, allora a pieno titolo devono godere di tutti i diritti: sto parlando del matrimonio egualitario, e sto parlando anche delle adozioni. E quindi è inutile che poco prima delle elezioni si cerchi sempre, con qualche bozza di promessa, che poi non viene mai rispettata. La politica si fa, non si racconta e si promette. Si fa tutti i giorni, e noi a Venezia lo abbiamo dimostrato”.

Ci sono alcuni candidati della sua lista, e molti dei partiti cosiddetti tradizionali che non hanno aderito alla piattaforma ILGA. Cosa direbbe loro per convincerli?

“Io non credo di doverli convincere, in tutta la lista dei candidati abbiamo già 44 firme sotto il progetto “Comincia tu” e sono certa che gli altri non hanno delle resistenze rispetto al riconoscimento dei diritti civili e del matrimonio egualitario, ma semplicemente che non abbiano aderito perché schiacciati dalla frequenza della campagna elettorale. Ne sono certa, perché la nostra è l’unica lista in Italia che a pieno titolo riconosce in modo univoco i diritti civili, anche alla popolazione omosessuale, senza se e senza ma. Noi non abbiamo un piccolo gruppo di politici o di candidati che li riconoscono e altri no. Noi abbiamo fatto nelle linee di programma il riconoscimento totale dei diritti civili. E questo non lo fa il PD, e non lo fa il Movimento 5 stelle, che hanno sempre qualche anima all’interno a favore il matrimonio egualitario, ma tante altre che sono contro. Io credo che ci debba essere un’unica linea politica, perché’ i diritti non si contengono e non si dichiarano a metà. I diritti civili, i diritti di cittadinanza, vanno dati nella loro interezza. Questo significa non fare discriminazioni”.

Camilla Seibezzi, ep2014, L'Altra Europa con Tsipras,