Antonella Leto: “I diritti delle persone prima degli interessi economici”

14/05/2014

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Una chiacchierata con Antonella Leto, candidata dell’Altra Europa per Tsipras nella circoscrizione Sud

In Italia hanno sollevato grosse polemiche alcuni opuscoli realizzati per la formazione degli insegnanti sui temi della discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere; altrettante polemiche ci sono state per i laboratori per bambini, realizzati in diverse parti d’Italia, in cui, attraverso favole “rivisitate” si tentava di scardinare alcuni stereotipi. Le polemiche riguardavano in entrambi i casi l’opportunità di mettere l’infanzia a contatto con alcuni temi, come l’omosessualità. Lei che ne pensa?

«Io penso che siano polemiche assolutamente strumentali. La differenza di genere è una questione che non riguarda soltanto l’omosessualità ma anche i rapporti e il condizionamento sociale nell’educazione dell’infanzia tra i ruoli assegnati alle bambine e quelli assegnati ai bambini. Il voler volontariamente nascondere il fatto che esistano orientamenti diversi da quelli considerati tradizionali e stereotipati è un fatto assolutamente negativo perché impone ed educa l’infanzia a dei modelli culturali che poi non sono assolutamente rispondenti alla realtà dei fatti. Ad esempio al fatto che ogni persona è un individuo e un’individualità che ha delle aspirazioni, delle maniere diverse di realizzarsi anche in campo sessuale; ma quello è, per come la vedo io, assolutamente secondario rispetto allo sviluppo della personalità e della armoniosa individualità che dovrebbe essere favorita nell’educazione all’infanzia. Quindi io penso che sia necessario rivedere tutte le politiche che riguardano l’infanzia proprio a partire dalla necessità di non imporre modelli precostituiti che tendono assolutamente ad ingabbiare o a nascondere o ad accantonare quello che invece è nella vita di tutti».

Nella sua famiglia assumerebbe una babysitter o un babysitter transessuale?

«Certo che sì! (ride) Per me è il concetto di discriminazione che proprio non esiste, io sono assolutamente aperta a tutto e riesco a parlare con tutti, l’unica cosa che veramente non tollero e per la quale mi sento razzista è il razzismo. Io non tollero il razzismo e la discriminazione nei confronti di nessuno, né rispetto agli orientamenti sessuali o religiosi».

Alcuni giorni fa il sindaco di Grosseto, sulla base di una sentenza favorevole del tribunale della sua città, ha registrato negli atti comunali il matrimonio tra due uomini celebrato all’estero. Sentendo la notizia cosa ha pensato?

«Che siamo ancora molto indietro in Italia e che si deve procedere più speditamente per riconoscere i diritti di tutti e secondo me l’unico elemento che ci può guidare in questo è la libertà di ognuno di esprimersi come crede. Quindi penso che nessuno abbia titolo per entrare nel merito delle scelte individuali e della libertà delle persone».

In Uganda e in altri paesi dell’Africa le persone omosessuali sono bersaglio di una vera e propria persecuzione di stato che li costringe a nascondersi e spesso perfino a scappare dal proprio Paese. L’Europa è nella maggioranza dei casi la terra verso la quale fuggono: che azioni possono essere messe in campo per prendere coscienza a pieno di questo fenomeno e per esercitare un ruolo su ciò che l’origina?

«Credo che l’Europa, che in qualche modo si riallaccia anche a quello che vuole rappresentare la lista Tsipras, sia la culla della civiltà occidentale e ha delle radici antichissime e, soprattutto in questa fase, ha un ruolo fondamentale rispetto alle politiche globali e internazionali e dovrebbe assumere con grandissima serietà e coerenza quello che in qualche modo è garantito nelle costituzioni degli stati che ne fanno parte. Dovrebbe muovere un forte impegno affinché il rispetto delle libertà individuali passi anche negli stati in cui c’è ancora una forte repressione rispetto a questi elementi. E non riguarda semplicemente la discriminazione sessuale rispetto all’omosessualità ma la discriminazione del genere sulle donne e sui bambini. Sicuramente l’Europa dovrà assumere un ruolo e un impegno molto marcato su questi temi, sicuramente sarà uno dei miei impegni qualora venissi eletta».

Dopo l’approvazione in Russia delle cosiddette norme “anti-gay”, molti capi di stato mondiali hanno disertato l’inaugurazione dei giochi olimpici di Sochi per manifestare il proprio dissenso. Enrico Letta, allora primo ministro italiano, partecipò: lei che avrebbe fatto al posto suo?

«Enrico Letta allora partecipò per motivi meramente, tristemente economici e finanziari, ha dato un pessimo segnale al paese e torniamo all’argomento della lista: mettere avanti gli interessi economici anziché quelli delle persone è sempre e comunque sbagliato».

Barilla è stata bersaglio di un poderoso boicottaggio mondiale dopo una dichiarazione del presidente da molti definita omofoba. La notizia fece il giro del mondo e Guido Barilla fu costretto più volte a scuse pubbliche. Lei che idea si è fatto di quella vicenda?

«Penso che come al solito si continua ad esprimere una discriminazione più o meno strisciante, a volte palese, e che poi quando si fanno delle marce indietro sono solo fittizie e come al solito legate all’interesse, cioè continuare a vendere ed esportare il proprio prodotto. In realtà è un atteggiamento gravissimo che rivela il vero pensiero che spesso è semplicemente mascherato ma che è in realtà ancora vivo e presente anche nella nostra realtà».

 

Antonella Leto, L'altra Europa per Tsipras,