Onda Pride, in migliaia sfilano nel gran finale a Reggio Calabria

22/07/2014

calabria

Si è conclusa sabato scorso a Reggio Calabria l’Onda Pride, la grande mobilitazione nazionale che ha coinvolto tredici città con altrettante manifestazioni dell’orgoglio lgbt (lesbico, gay, bisessuale, transessuale). L’Onda si era aperta lo scorso  7 giugno a Roma, poi, il 28 giugno, è toccato ad Alghero, Bologna, Catania, Lecce, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Torino e Venezia sfilare per le strade tutte assieme nella giornata che celebra il ricordo dei moti di Stonewall e la nascita del movimento lgbti. Memorabile il 5 luglio la parata dell’orgoglio “via mare” a Siracusa, almeno quanto il gran finale del 19 luglio a Reggio Calabria.

Quello reggino è stato il primo pride in quella regione: una manifestazione dichiaratamente antimafia, totalmente autofinanziata grazie alla generosità delle persone comuni che hanno compreso il lavoro del Coordinamento Pride e hanno voluto premiarne il  coraggio e l’impegno. «E noi – dicono dal Coordinamento – vogliamo ringraziare ancora tutti loro, ringraziamo il coraggio di tenere alte le teste e le bandiere arcobaleno, il coraggio di unirsi al corteo e non nascondersi più, infrangendo il velo di omertà che ci ha ammantati per troppo tempo. Siamo ancora increduli, ci guardiamo felici e l’entusiasmo è già pronto per fare da motore a nuovi progetti. Perché abbiamo concepito questo primo gay pride non come una manifestazione isolata ma come un nuovo inizio, una promessa a tutta la Calabria di portare avanti la battaglia per i diritti degli omosessuali e dei transessuali ma anche, come abbiamo dimostrato, rimanendo attenti a tutti quelli che vengono giornalmente negati. Il nostro stupore è ancora più grande vedendo le strade piene di giovani, che rilasciano interviste alle televisioni rivendicando il diritto all’amore, che sono stanchi di una terra che nasconde e reprime. E’ per questo che non abbiamo sentito la mancanza delle istituzioni, che hanno concesso i loro patrocini morali ma non hanno camminato con i cinquemila cittadini che erano con noi».

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