Arcigay in pressing sui Democratici: sei richieste al leader Matteo Renzi
09/09/2014
Si è parlato anche di fondi strutturali europei nell’assemblea nazionale del Partito Democratico dedicata ai diritti civili, tenutasi lo scorso 6 settembre a Bologna. “Nella negoziazione dell’accordo di partenariato con la Commissione Europea sui fondi strutturali – ha detto il presidente di Arcigay, Flavio Romani – il governo Renzi è stato ampiamente bocciato su più punti di quell’accordo. Tra questi, la UE ha stigmatizzato la scomparsa delle azioni anti-discriminazione dall’Accordo di Partenariato 2014-2020, e la sostituzione di diciture e impegni precisi e vincolanti con indicazioni vaghissime e imprecisate. Il governo – ha chiesto Romani – ha paura delle pratiche “anti-discriminazione” e vuole tenere le mani libere per poter non fare nulla e ipotecare anche gli anni futuri fino al 2020?”. Durante l’assemblea Arcigay ha posto all’attenzione della dirigenza dei democratici e al “conservatore prudente” Renzi altri cinque punti sui quali è necessaria una presa di posizione inequivocabile del partito. “Renzi – ha detto il numero uno dell’associazione lgbt -, dopo i proclami ostili al ddl Cirinnà, deve chiarire se ha intenzione, attraverso un intervento a gamba tesa del governo, di svuotare ulteriormente il principio di uguaglianza per le coppie e le famiglie LGBT, per rassicurare i cattolici del suo partito e di NCD. In secondo luogo, il premier deve sciogliere il nodo della delega alle Pari Opportunità, la cui assenza lascia un intero dipartimento paralizzato e senza guida politica. E a questo proposito – prosegue Romani – chiediamo: l’Unar, dopo i tanti attacchi e le retromarce, si occuperà ancora di questioni lgbt?”. Occhi puntati anche sulla legge contro l’omotransfobia, ferma da mesi al Senato: “Dopo mediazioni su mediazioni che ci avete venduto come l’unica strada possibile – ha chiesto Romani – dove è finito quel testo?”. Infine, l’associazione LGBT ha pungolato il partito sulle prossime nomine per la Corte Costituzionale: “Il Pd ha intenzione di favorire nomi laici e riformatori per quei ruoli?”.
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