Giovanni
Alemanno
NON HA ADERITO ALLA CAMPAGNA ILGA
L'eurodeputato non ha firmato la piattaforma di ILGA Europe.
SCONSIGLIATO
L'eurodeputato non ha dimostrato durante la sua attività politica un impegno costante e attivo per i diritti delle persone LGBTI.
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Ministro delle politiche agricole e forestali dal 2001 al 2006 per il Governo Berlusconi II e III, sindaco di Roma dal maggio 2008 al giugno 2013. Entra giovanissimo in politica nelle organizzazioni giovanili del MSI-DN diventando segretario provinciale romano del Fronte della Gioventù, il movimento giovanile missino. Negli anni ottanta è uno dei leader della corrente rautiana del FdG, insieme a Marco Valle, Riccardo Andriani, Flavia Perina, Antonello Ferdinandi, Paola Frassinetti e Fabio Granata che si contrapponeva all’ala almirantiana guidata da Gianfranco Fini. Nello stesso periodo, sul finire dei turbolenti anni di piombo, Alemanno fu arrestato tre volte ma sempre proscioltoNel 1988 diventa segretario nazionale del Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del MSI, succedendo a Gianfranco Fini che la gestiva dal 1977. Nel 1990 viene eletto la prima volta nel Consiglio regionale del Lazio. Nel 1994 viene eletto deputato alla Camera dei deputati, confermato poi nel 1996 e nel 2001. Dal 2001 al 2006 Alemanno è stato ministro delle politiche agricole e forestali durante i Governi Berlusconi II e III. Nell’aprile del 2008 viene eletto sindaco di Roma: i festeggiamenti per l’avvenuta vittoria sono stati al centro di alcune polemiche da parte di avverse forze politiche a causa della presenza di qualche decina di manifestanti che hanno esultato con saluti romani ed esibizione di croci celtiche ma il neo-eletto Sindaco ha poi preso le distanze da tali manifestanti. Si ricandida alle elezioni comunali come Sindaco di Roma, ma non viene eletto, e il 12 giugno 2013 lascia l’incarico al neo eletto Ignazio Marino del PD. Attualmente Alemanno è consigliere dell’Assemblea Capitolina e capogruppo di “Cittadini x Roma“. Il 9 ottobre 2013 ufficializza il suo abbandono del PdL per mancanza di democrazia interna, e fonda un nuovo movimento politico chiamato “Prima l’Italia”, con cui poi aderisce a Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale.